In viaggio per l’Italia olivicola per apprezzare il lavoro dei produttori – da Italia a Tavola
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•Solo compiendo un viaggio più belle realtà e aziende di olio disseminate nel nostro Paese si può scoprire la grande opportunità dell’olio di qualità. Prende il via un itinerario affascinante tra frantoiani e contadini
Tra pochi giorni inizierò una collaborazione televisiva con Alice Tv e Marcopolo Tv per raccontare, in giro per l’Italia olivicola, le più belle realtà e aziende di olio disseminate nel nostro Paese. Incontrerò decine di produttori, parlerò con loro guardandoli negli occhi e ascoltando i loro dialetti, comprenderò la situazione olivicola, non solo per l’attuale frangitura, ma per lo stato dell’olio italiano di qualità.
Sarà bellissimo ed elettrizzante, camminare le rovine di Segesta o Selinunte, fermarsi sotto l’olivo millenario davanti al tempio della Concordia nella valle dei templi o percorrere le strade di Ragusa Ibla. Sarà un’emozione fanciullesca abbracciare i Titani del Salento e percorrere la strada piena di oliveti che mi porterà da Castel del Monte ad Andria. E poi Canino, Battipaglia, Riva del Garda e Castelnuovo Berardenga, Matera e Mezzane di Sotto a Verona, passando per Vagliagli e altre incredibili realtà italiane.
Ma come si fa a comprare un sedicente olio extravergine di oliva a 4 euro e non pensare di ritrovarci all’interno la fatica di un olivicoltore, di un’intera famiglia, o addirittura di una contrada o un paese. Come si fa a non capire, soprattutto in un’annata come questa che risulta essere infausta, che gli sforzi economici sono maggiori e quindi un litro di extravergine artigianale non può costare meno di 12-15 euro giusto per riprenderci le spese.
Sarà un viaggio affascinante in cui percorrerò in poco più di un mese migliaia di chilometri abbracciando produttori, frantoiani e contadini, nobili ereditari e imprenditori che per gioco o per passione hanno deciso di scommettere sul prodotto più misterioso e affascinante della nostra terra, che tutte le famiglie utilizzano, ma che ancora non sanno ben distinguere la differenza tra un olio amaro, piccante e persistente e un olio “più delicato” e spesso avvinato e rancido.
Sarà un viaggio incredibile, che ho la fortuna di compiere a 46 anni, a 15 anni di distanza da quell’incontro con Gino Veronelli, che cambiò inesorabilmente il destino della mia strada, libera e indipendente, come mi insegnò lui. L’uomo, che prima di andare a bere in cielo con Gianni Brera e Giacomo Bologna, voleva a tutti i costi far capire a tutti i consumatori che esiste un olio extravergine da primo prezzo, forse buono per condire il pastone del cane, e un olio monocultivar proveniente da oliveti certi, franto entro poche ore e conservato nei contenitori più idonei e sotto gas inerte. Allora la missione del “maestro” sarà stata compiuta e noi avremo fatto la nostra parte, senza più indugi e senza timori. Allacciate le cinture, si parte!