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In viaggio per l’Italia olivicola per apprezzare il lavoro dei produttori – da Italia a Tavola

Di Redazione

Solo compiendo un viaggio più belle realtà e aziende di olio disseminate nel nostro Paese si può scoprire la grande opportunità dell’olio di qualità. Prende il via un itinerario affascinante tra frantoiani e contadini

 

Con il benestare del caro direttore Alberto Lupini, che non smetterò mai di ringraziare per darmi ogni volta la possibilità di esprimermi come voglio nello spazio concessomi, così da poter raccontare senza censure o tagli tutto quello che penso sull’olio extravergine italiano vero e di qualità, oggi vorrei parlare di un’avventura che mi riguarderà da vicino e con essa centinaia di olivicoltori e milioni di italiani.

Tra pochi giorni inizierò una collaborazione televisiva con Alice Tv e Marcopolo Tv per raccontare, in giro per l’Italia olivicola, le più belle realtà e aziende di olio disseminate nel nostro Paese. Incontrerò decine di produttori, parlerò con loro guardandoli negli occhi e ascoltando i loro dialetti, comprenderò la situazione olivicola, non solo per l’attuale frangitura, ma per lo stato dell’olio italiano di qualità.

Sarà bellissimo ed elettrizzante, camminare le rovine di Segesta o Selinunte, fermarsi sotto l’olivo millenario davanti al tempio della Concordia nella valle dei templi o percorrere le strade di Ragusa Ibla. Sarà un’emozione fanciullesca abbracciare i Titani del Salento e percorrere la strada piena di oliveti che mi porterà da Castel del Monte ad Andria. E poi Canino, Battipaglia, Riva del Garda e Castelnuovo Berardenga, Matera e Mezzane di Sotto a Verona, passando per Vagliagli e altre incredibili realtà italiane.

Ma come si fa a comprare un sedicente olio extravergine di oliva a 4 euro e non pensare di ritrovarci all’interno la fatica di un olivicoltore, di un’intera famiglia, o addirittura di una contrada o un paese. Come si fa a non capire, soprattutto in un’annata come questa che risulta essere infausta, che gli sforzi economici sono maggiori e quindi un litro di extravergine artigianale non può costare meno di 12-15 euro giusto per riprenderci le spese.

Sarà un viaggio affascinante in cui percorrerò in poco più di un mese migliaia di chilometri abbracciando produttori, frantoiani e contadini, nobili ereditari e imprenditori che per gioco o per passione hanno deciso di scommettere sul prodotto più misterioso e affascinante della nostra terra, che tutte le famiglie utilizzano, ma che ancora non sanno ben distinguere la differenza tra un olio amaro, piccante e persistente e un olio “più delicato” e spesso avvinato e rancido.

Sarà un viaggio incredibile, che ho la fortuna di compiere a 46 anni, a 15 anni di distanza da quell’incontro con Gino Veronelli, che cambiò inesorabilmente il destino della mia strada, libera e indipendente, come mi insegnò lui. L’uomo, che prima di andare a bere in cielo con Gianni Brera e Giacomo Bologna, voleva a tutti i costi far capire a tutti i consumatori che esiste un olio extravergine da primo prezzo, forse buono per condire il pastone del cane, e un olio monocultivar proveniente da oliveti certi, franto entro poche ore e conservato nei contenitori più idonei e sotto gas inerte. Allora la missione del “maestro” sarà stata compiuta e noi avremo fatto la nostra parte, senza più indugi e senza timori. Allacciate le cinture, si parte!